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Festival dell'Europa Solidale - Isola di Ventotene



Il Festival dell’Europa Solidale nell'Isola di Ventotene è alla sua seconda edizione, su invito di Abdulahi Ahmed, giovane amico e ideatore, ho deciso di partire e di condividere storie, attività, unire le forze e creare una connessione con altre reti perché le sfide sono grandi e importanti. La location non poteva che essere un richiamo simbolico importante, si parte da Ventotene.


In quest’isola, nel periodo fascista furono confinati oltre 900 personalità che si opposero a Mussolini. Le menti più brillanti trovarono il tempo di parlare, meditare e discutere del futuro del paese. Di immaginare un mondo diverso. Nel 1941, tre di queste personalità, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni scrissero il manifesto “Per un Europa libera e unita” conosciuto con il nome di "Manifesto di Ventotene".

In pieno conflitto mondiale, con diversi paesi del Continente che si bombardavano a vicenda il Manifesto chiedeva la pace e l’unione dei paesi. Il Manifesto fu una grande ispirazione che portò nel 1992 alla nascita dell’Unione Europea.


L’Europa come la sognavano i padri fondatori non si è ancora realizzata, serve l’impegno di tutti per andare oltre alla situazione attuale. Oggi ci troviamo addirittura in una situazione nella quale potremmo perdere tutto ciò che è stato costruito con fatica.


Diversi temi sono stati trattati, la rotta balcanica, il Mediterraneo, i muri spinati, la vendita di uomini e donne come schiavi in Libia. Giornate intense ed emozionanti fatte di testimonianze dirette da parte di giornalisti che quei passaggi li hanno vissuti e donne e uomini che simili migrazioni le hanno dovuto affrontare sulla propria pelle.

In questi tre giorni, abbia conosciuto una parte di Europa certamente triste che vuole creare muri ma anche un'altra veramente straordinaria fatta di cittadini europei, "semplici", che per esempio al passaggio dei siriani uscivano in quei sentieri per abbracciarli, per piangere insieme, per dare loro un passaggio in auto per dare loro coperte, cibo. Una solidarietà che attraverso quelle immagini, ci hanno fatto venire la pelle d'oca. Una solidarietà riconosciuta da tutti quelli che nel continente vorrebbe trovare spazio.

"Vogliamo venire in Europa perché qui vorremmo rispettati come essere umani".

Un'Europa solidale, sempre più forte, che abbia una voce importante nel mondo, è possibile. Una delle frasi più belle e che han fatto riflettere molto sono quelle di Abderrahmane, ambasciatore somalo.

 

In Somalia, abbiamo una religione, una cultura, una lingua, un popolo e nonostante tutto siamo entrati in una guerra civile che ha distrutto il paese in passato. La difficoltà avuta in una situazione del genere, racconta di quanto sforzo dobbiate fare voi giovani, in una società multiculturale, multietnica, e multi-religiosa per mantenere un dialogo inclusivo.

 

Abbiamo passato momenti importanti, fatti di discussioni, scambi di idee, riflessioni. Lasciamo alle nostre spalle, con tristezza, l'isola di Ventotene ma portiamo davanti ai nostri orizzonti, con felicità, importanti ispirazioni sul Mediterraneo, sull’Italia, sull’Europa.


Platone diceva: .“Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, meditare nuove costituzioni, stabilire un nuovo ordine, scendete prima di tutto nel vostro cuore, fatevi regnare l'ordine, l'armonia e la pace. Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomigliano e passate all'azione.

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