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Dialogo con Carlo Petrini e Grammenos sulla crisi climatica


Ieri, durante il Migranti Film Festival 2019, abbiamo cercato di rispondere a questa domanda organizzando un incontro dedicato alla crisi ambientale e al movimento forzato delle persone causato dall'innalzamento delle temperature.


Attraverso lo studio e l’analisi del cambiamento climatico, è oggi possibile, studiare il fenomeno migratorio e i numerosi conflitti che affliggono molti territori del continente africano.


Più il deserto avanza più le ondate migratorie aumentano, più cresce il pericolo di guerre.


Ne abbiamo discusso con Carlo Petrini e Grammenos Mastrojeni, analista, diplomatico ed esperto ambientale.


Ad oggi, l’unica soluzione possibile, per cercare di gestire al meglio il futuro che ci aspetta, e che in parte già viviamo sulla nostra pelle, è esclusivamente di tipo cooperativo.



Continue ondate migratorie aprono scenari a cui non eravamo preparati, e costituiscono la premessa a potenziali esodi di interi popoli dalle loro terre di origine.


Le aree dove questi sommovimenti nascono, hanno tutte qualcosa in comune: il clima che cambia, il deserto che avanza e che sottrae terreno alle colture mettendo in ginocchio le economie locali. Clima e guerre, clima e terrorismo. È difficile tracciare una precisa concatenazione di cause ed effetti fra il riscaldamento globale e i singoli eventi che ci hanno traumatizzato recentemente, ma una cosa è ormai certa: il clima che cambia contribuisce al disagio e all’aumento della povertà di intere popolazioni, esposte più facilmente ai richiami del terrorismo e del fanatismo.


In tutto questo, l’Italia è in prima linea. Che fa l’Italia?


Se come paesi industrializzati, abbandoniamo i più poveri da soli alle prese col cambiamento climatico, non solo facciamo finta di non capire ciò che ci insegnano la moderna scienza del clima e l’analisi geopolitica, ovvero che siamo tutti interessati da questo fenomeno, che i problemi sono interconnessi e hanno una dinamica globale (come riportato nel libro Effetto Serra, Effetto Guerra sul quale ho fatto la mia tesi e che vi consiglio vivamente), ma lasciamo anche crescere una forte conflittualità che prima o poi raggiungerà anche noi;


Prendere coscienza dei rischi di un clima impazzito può favorire un’operazione di pace, integrazione e giustizia di portata inedita.

Prima della conferenza abbiamo avuto il piacere di fare un workshop con la console generale della Romania Georghias e Popescu, con l'amico della Repubblica di Guinea Adramet Barry per creare nuove sinergie.



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